La misurazione: una fotografia sfocata che crea relazioni

photomakerQuotidianamente si è impegnati nell’attività di misurare. Le ragioni per le quali si svolge questa azione possono essere molteplici: assumere le migliori decisioni, creare un beneficio a seguito della messa a disposizione di tali informazioni, soddisfare la propria curiosità o quella degli altri, etc..

È un’attività – innervata sia nella sfera privata sia in quella professionale – alla quale ci accingiamo più o meno consapevolmente.

Le motivazioni che spingono a quantificare una performance possono essere innescate dagli attori più diversi nei contesti di appartenenza; in alcuni casi, siamo noi stessi a decidere liberamente di prendere maggiore consapevolezza delle nostre azioni tramite delle osservazioni.

L’aspetto invariante che si può evidenziare dopo una prima analisi è la tendenza che ogni soggetto mostra nel creare interconnessioni sociali a seguito di ogni forma di misurazione indipendentemente dall’informazione che ha raccolto.

Per meglio comprendere il tema prendiamo come archetipo esemplificativo il fotografo. Il mestiere in questione opera in situazioni estremamente complesse. Per questa ragione la fotografia, per la sua stessa natura, non mostra la realtà bensì mostra l’idea che se ne ha di quest’ultima.

Gli scatti catturati hanno lo scopo di condividere sia le proprie osservazioni sia le proprie riflessioni con altri. Inoltre, hanno il potere di ridurre l’incertezza che abbiamo del mondo sebbene si tratti di rappresentazioni parziali e, in alcuni casi, sfocate della realtà.

Il soggetto e la scelta dell’inquadratura sono le principali scelte da compiere nella situazione che stiamo descrivendo, in quanto determinano il contenuto e, quindi, l’elemento di valore da condividere.

La metafora introdotta abilita a evidenziare come sia intrinseco parlare di soggetti, punti di vista, strumenti, pubblico, etc. nell’ambito delle misurazioni. Soprattutto, facilita a introdurre il bisogno di delineare il beneficiario al quale è destinato l’indicatore delle performance ottenute (cioè, lo “scatto”). L’individuazione del beneficiario è una fase fondante del processo di misurazione.

Analogamente a quanto avviene quando un ragazzo scatta un selfie per condividere un’emozione con degli amici, in ogni misurazione è possibile identificare un Needer e un Giver e la relazione tra questi.

Le misurazioni sono un costrutto sociale e impongono una elevata attività di cooperazione.

Anche se possono apparire come dati oggettivi, le misurazioni sono intrise di soggettività, ma in modo critico possono essere considerate come informazioni utili in quanto sono costruite e condivise rispetto a un accordo tra tutti gli attori coinvolti.

Quindi, la presenza di un “patto”, cioè di una relazione, tra soggetti è un elemento cardine per fare in modo che ogni misurazione sia di valore. Nella nostra trattazione, il valore appena citato è associato al concetto di significato collettivo che si attribuisce alla performance di un (s)oggetto misurato.

La sfida è condividere il significato e cooperare nel costruire un metodo per compiere la misurazione.

Una concettualizzazione che, ragionevolmente, abilita a un modo condiviso di interpretare le misurazioni – ovvero le “fotografie” scattate durante una performance – è l’Adeguatezza: se diversi attori si accordano nell’elaborare le informazioni a disposizione affinché si possa comunicare quanto si è stati adeguati rispetto alle aspettative, allora tutti i soggetti coinvolti avranno una chiave di lettura molto potente e orientata alla cooperazione. Nella frase precedente è implicito come l’approccio si orienta a ricercare meno informazioni ma più “intelligenza” e abilitare la sintesi, cogliendo anche le possibilità di un “pensiero collettivo”.

Valutare le performance, implica comprendere l’adeguatezza degli elementi che le costituiscono e delle dinamiche che si verificano su ogni parte considerata significativa dagli attori in gioco.

Quindi. Il misurare deve porsi come fine ultimo la creazione di nuove relazioni. La crescita culturale su questo tema è l’elemento discriminante per riuscire a creare valore in ogni tipo di organizzazione su questa attività.