Startup: dall’idea alla realizzazione

Quando ho pensato di realizzare la mia idea imprenditoriale con “Che Vino!” ho cercato di farlo nel migliore dei modi. Per questo motivo, ho deciso di scrivere un articolo sulla mia esperienza per aiutare chi, come me, vuole trasformare la propria idea in una startup.

I passi principali (da seguire) per trasformare un’idea in un’impresa:

  1. Raccogliere informazioni per definire le fondamenta della nostra idea
  2. Feedback del mercato
  3. Definizione del business plan e crescita

 

  1.  Raccogliere informazioni per definire le fondamenta della nostra idea

Non possiamo iniziare a lavorare sulla nostra idea solo con la speranza che ci sia bisogno o desiderio del nostro prodotto. Dobbiamo confrontarci con il mercato. Per questo motivo non dobbiamo avere paura, parliamo della nostra idea alle persone. Iniziamo con familiari e amici, chiediamo se per loro la nostra idea può funzionare e se loro sarebbero disposti ad acquistarla. Non fermiamoci solo ad amici e parenti ma proseguiamo anche con persone estranee. Possiamo ad esempio creare dei sondaggi online e chiedere alle community (forum, gruppi su Facebook e gruppi su Telegram) di compilare il nostro sondaggio. Se possibile, verifichiamo se esistono delle indagini di mercato che possano aiutarci a valutare se la nostra idea può realmente soddisfare un bisogno. Cerchiamo di capire se esiste un possibile mercato di riferimento. In questa fase è importante raccogliere più dati possibili in modo da validare la fattibilità della nostra idea. Un prodotto, anche se meraviglioso, senza un mercato non serve a nulla.

Raccogliamo i nostri punti di forza e cerchiamo di analizzare le risorse a disposizione. Procediamo con delle liste pro e contro in modo da trovare i punti deboli e capire se questi punti deboli si possono colmare in qualche modo. Questa fase ci aiuterà a capire di quali conoscenze e competenze avremo bisogno e potremo iniziare a creare il nostro team (non si può pensare di realizzare tutto da soli). Definiamo i parametri che dobbiamo avere per implementare la nostra idea: ad esempio quanto tempo è possibile dedicare all’idea, quanti soldi sono disponibili per finanziare il progetto, se abbiamo bisogno di know-how tecnico, marketing e di business, ma soprattutto la rete di persone a disposizione per aiutarci.

Questa fase ci servirà per verificare la fattibilità della nostra idea e per scoprire il mercato di riferimento e le risorse a disposizione; in questo modo eviteremo/ridurremo il rischio di commettere errori in futuro.

 

  1. Feedback del mercato

Abbiamo visto che la nostra idea funziona. Adesso dobbiamo iniziare una fase di progettazione, creazione del prodotto per testare il mercato. In questa fase è importante capire i valori del nostro prodotto in relazione al possibile cliente. Ad esempio con “Che Box!” il nostro valore per il cliente è la selezione. Cerchiamo di trovare dei vini poco conosciuti che il nostro abbonato possa apprezzare.

Una volta che abbiamo chiari i valori per cui un cliente decide di spendere i suoi soldi per acquistare il nostro prodotto, dobbiamo definire in modo semplice e chiaro il nostro modello di business. Il modello di business è dato da una serie di processi che ci aiutano a definire l’architettura della tua startup. Consiglio di leggere il libro “Business Model You” (https://www.businessmodelcanvas.it/business-model-you) che spiega in modo esaustivo che cosa è un modello di business e insegna ad usare uno strumento molto valido come il Business Model Canvas. Questo strumento darà una visione chiara del tuo modello di Business.

Dopo aver definito il modello iniziamo a progettare e realizzare il prodotto. Non c’è da preoccuparsi, in questa fase non abbiamo bisogno che il prodotto sia perfetto, l’importante è che sia funzionante e che venga trasmesso il valore del prodotto stesso. Cerchiamo di realizzare un PoC  (“proof of concept”) che tradotto significa “prova di fattibilità”, o “dimostrazione di fattibilità”: si intende una realizzazione incompleta o abbozzata di un determinato progetto o metodo, allo scopo di provarne la fattibilità. La realizzazione del PoC ci aiuterà a capire se il mercato di riferimento è quello giusto e ad apportare modifiche all’idea originaria, ma soprattutto permette di raccogliere i feedback dai primi clienti e di rivedere o trasformare l’idea.

 

  1. Definizione del business plan e crescita

Dopo il lancio del nostro prodotto e dopo aver raccolto i feedback dal mercato, dobbiamo iniziare a capire se la nostra idea è veramente apprezzata dal mercato. Per capire questo, il mio consiglio è di intervistare i clienti. Per esempio: ad ogni acquisto che viene fatto su “Che Vino!” proponiamo un breve sondaggio per capire se il nostro cliente ha apprezzato il nostro servizio.

Dopo aver capito quanto i clienti apprezzano il prodotto, dobbiamo definire un business plan che sarà lo strumento che utilizzeremo per far crescere la nostra startup.

Il business plan è un documento su cui vengono definiti in modo preciso tutti “i razionali” della nostra idea per verificare se è fattibile a livello finanziario e tecnico, ma soprattutto serve per capire il tempo necessario per arrivare al break-even point (il punto di pareggio). Inoltre, ci aiuta a definire di quanti finanziamenti abbiamo bisogno per arrivare il prima possibile al break-even point. La crescita per una startup è la fase di maturità e bisogna lavorare per migliorare sempre di più il nostro prodotto, rimanendo in contatto con il nostro cliente per capire le sue esigenze.

Seguendo questi passaggi un’idea può davvero concretizzarsi ed essere trasformata in una startup di successo.

Da sempre appassionato del mondo digitale dal 2003 lavoro nel mondo IT prima come programmatore poi come IT Manager. Oggi aiuto le aziende nel creare architetture scalabili e reattive. Nella vita privata tra una degustazione di vino, un viaggio e un libro di marketing cerco anche di fare il babbo.