Sul palco di HackInBo con il Threat Modeling

Tutti ne parlano, ma che cosa è il Threat Modeling? È una metodologia che permette di identificare, comprendere e mitigare le minacce alla sicurezza di un sistema, di un’applicazione o di un’infrastruttura.

Consente di esaminare in modo regolare un sistema da più punti di vista e di capire come potrebbe essere attaccato. Quali vulnerabilità esistenti potrebbero essere sfruttate e quali contromisure devono essere adottate per ridurre o eliminare i rischi in modo proattivo.

Per sua natura, il Threat Modeling coinvolge figure professionali diverse, dagli sviluppatori ai responsabili della sicurezza. Contribuisce a dare una visione condivisa delle potenziali minacce e a privilegiare gli interventi di mitigazione necessari.

Questo approccio rafforza la sicurezza e aiuta a ottimizzare le risorse e a ridurre i costi legati all’Incident Management.

Questi temi sono stati al centro del talk che ho presentato sul palco di HackInBo lo scorso dicembre dal titolo: “Threat Modeling: metodologie e framework per anticipare e classificare i rischi”. Ho cercato di offrire una panoramica su questa tecnica e di evidenziare come il Threat Modeling non sia solo un esercizio tecnico, ma un vero e proprio processo strategico che permette di anticipare le mosse degli attaccanti e costruire sistemi più robusti e resilienti.

Anticipare le minacce non è più un’opzione, ma una necessità che deve coesistere al pari degli obiettivi di business prefissi.

In questo senso, il Threat Modeling stimola un cambiamento culturale, spingendo le organizzazioni a considerare la sicurezza come parte integrante del processo di sviluppo garantendosi un vantaggio chiave nell’era digitale.

A questo punto non mi resta che darti li link per accedere al video e augurarti una buona visione!

“Ignorante” di natura, sono affascinato da tutti gli aspetti che ruotano attorno al campo dell’Ingegneria. L’interesse per i computer e il mondo dell’informatica è nato nell’attimo in cui i miei genitori si regalarono il loro primo 386. Da quel momento questa disciplina è diventata una vera e propria “passione” perché capace di allenare la mia mente con pensieri, ragionamenti e idee sempre nuove!