Il futuro di Data Governance e Data Management

Negli ultimi mesi, Mattia Gallegati e io abbiamo partecipato a due eventi internazionali sul mondo dei dati: la conferenza dei capitoli DAMA dell’area EMEA e Dama Italy Annual Convention. Abbiamo ascoltato esperti e professionisti dibattere su temi cruciali come Data Governance, Data Management e, senza grande sorpresa, di Intelligenza Artificiale.
In questo articolo sintetizziamo alcuni dei messaggi più significativi che abbiamo colto.

Il titolo dell’evento DAMA EMEA, “Embrace the Transformation”, riflette la necessità di sviluppare una maggiore consapevolezza rispetto al mondo Dati, come esso debba integrarsi ed essere governato all’interno del contesto aziendale, per rispondere in modo efficace ai cambiamenti storici introdotti, ad esempio, dall’Intelligenza Artificiale.
Questa chiamata alla consapevolezza è una necessità che a Imola Informatica condividiamo appieno, avendo sviluppato su questi temi una nostra dimensione di competenze umane e tecniche in 40 anni di carriera basata sull’innovazione IT.

Intelligenza Artificiale come nuovo driver del cambiamento

Il mondo sta cambiando rapidamente. L’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il settore IT, e non solo: pone nuove sfide tecniche, di regolamentazione e di etica, ma promette anche grandi benefici. Ormai quasi tutte le realtà affrontano direttamente o indirettamente l’innovazione portata da questi nuovi strumenti.
Consapevole dell’importanza di questo momento storico, il DIAC ha concentrato una ampia parte della convention sulle tematiche legate all’Intelligenza Artificiale per discuterne le sfide e quindi i fattori di successo che consentono di affrontare in modo efficace l’innovazione.

Fra le varie riflessioni, è emerso come la responsabilità delle decisioni basate sull’AI ricada non sul modello, ma su chi lo sviluppa e lo utilizza. È quindi di primaria importanza investire sulle persone, sulle competenze e sulla loro consapevolezza nell’approcciare questi nuovi strumenti.
I grandi cambiamenti normativi come l’AI Act, pongono nuove sfide sui processi di governo e impongono un presidio costante su questo tipo di innovazione a garanzia di spiegabilità, responsabilità ed etica delle soluzioni introdotte nel contesto. Inoltre, è stato posto l’accento su come sia impossibile sviluppare modelli efficaci senza avere Dati adeguati e con una qualità sufficiente. Il Dato diventa un driver critico del successo anche in questo contesto.

Valore delle persone nel mondo dei Dati

Durante l’evento è emersa chiaramente una visione della Data Governance e del Data Management come concetti complessi e trasversali che includono processi, metodologie e tecnologie, ma soprattutto persone. Per aumentare la consapevolezza delle persone verso il patrimonio informativo è stato sottolineato come il potenziamento della Data Literacy, quindi la capacità di muoversi sui termini tecnici del mondo Dati, debba essere il primo passo. Non di meno è stata evidenziata la necessità di definire ruoli e responsabilità chiari nel governo e nell’utilizzo dei dati. I Chief Data Officer, il Chief Analytics Officer, i Data Steward così come i Data Owner sono figure essenziali per costruire un ecosistema Dati ben presidiato ed efficiente e soprattutto per mettere a terra la visione “Data Driven” dell’azienda insieme al business.
Per rendere le persone consapevoli, aiutarle a dialogare con una lingua comune e migliorare la loro visione d’insieme del contesto, diventa primario costruire vocabolari e modelli semantici di contesto e investire per democratizzare l’accesso e la scoperta dei Dati stessi.

Data Quality è un valore non negoziabile

Il Dato è il fondamento di qualsiasi Data Strategy. Anche il modello di Intelligenza Artificiale più elaborato fallirà se possiede Dati non adeguati al contesto oppure di scarsa qualità.
Emerge quindi a più riprese il concetto che la Data Quality debba essere considerata un requisito primario non negoziabile da garantire in ogni contesto. Un aumento della Data Quality, intesa in senso largo, permette di realizzare servizi migliori e di fronteggiare efficacemente fenomeni come il Data Deluge, la proliferazione incontrollata di dati, spesso di bassa qualità o senza uno scopo preciso, considerata ormai un problema critico in molte realtà.
Anche per raggiungere questo obiettivo è necessario investire sul paradigma tridimensionale persone, processi e tecnologie a supporto.

Competenze trasversali e strumenti a supporto della strategia Dati

Costruire una sinergia trasversale tra professionisti dei Dati, dell’IT tradizionale e del business è stata riconosciuto come un fattore fondamentale per il successo delle iniziative.
È importante costruire team eterogenei in grado di lavorare insieme e mettere in campo competenze complementari per il raggiungimento degli obiettivi. Questo concetto è ancora più vero all’interno delle iniziative con un forte connotato Dati poiché, per definizione, esse hanno impatti trasversali sull’azienda e richiedono competenze di vari domini tecnici.
Un’ ulteriore conferma della grande necessità di potenziare la cultura del Dato all’interno del contesto.
Per l’azienda è importante definire processi adeguati, eventualmente supportati da strumenti, che consentano di raggiungere obiettivi di primaria importanza, come: democratizzare l’accesso ai Dati, quindi renderli fruibili e facilmente ritrovabili, aumentare la Data Quality, poter individuare facilmente la lineage, quindi tutta la storia del Dato stesso.
Strumenti come Data Glossary, Data Catalog, strumenti per il Metadata Management e Data Discovery sono stati individuati come elementi essenziali per sfruttare a pieno il valore dei dati aziendali. In particolare, per permettere alle persone di muoversi in maniera consapevole in un contesto complesso.

Data Governance deve essere un facilitatore in grado di muoversi rapidamente

Per supportare tutti gli obiettivi fino a qui elencati, soprattutto in contesti sottoposti a forti vincoli normativi, la Data Governance deve essere in grado di integrarsi senza frizione all’interno dei processi. Deve quindi essere un facilitatore e stimolare la generazione di valore tangibile nelle aziende, per agevolare Data Value e Data ROI.
In vista dei grandi cambiamenti in arrivo, introdotti ad esempio dall’AI Act, la Data Governance deve essere pronta a rispondere con nuove competenze, strumenti e processi efficaci ed efficienti per il governo dell’Intelligenza Artificiale. Si parla quindi di AI Governance, una nuova disciplina che si sviluppa dalle fondamenta della Data Governance per specializzarsi nell’Intelligenza Artificiale.
È stato sottolineato come questo momento sia critico per i professionisti della Data Governance, in attesa delle nuove normative. Tuttavia, è stato evidenziato come questa congiuntura vada affrontata con fiducia, poiché la competenza in Data Governance, nei suoi framework e paradigmi più noti, sviluppati ad esempio all’interno del DMBoK, risulta già uno strumento efficace per approcciare le nuove sfide.

Conclusioni

Il paradigma tridimensionale di persone, processi e tecnologie è come sempre la chiave per rispondere in modo efficace al cambiamento. Investire sulle competenze, definire responsabilità, processi agili e flessibili, supportati da strumenti adeguati, permette di abbattere le frizioni concettuali e tecniche. Questo richiede investimenti e sforzi, ma è essenziale per rendere le aziende resilienti, adattive ai cambiamenti e capaci di rispondere con proattività e consapevolezza.
In questo scenario, avere il governo completo dei Dati significa potersi adattare a nuove normative in modo più semplice grazie alla conoscenza di come i Dati sono fatti, come si muovono nel contesto e quali sono le responsabilità. È possibile intervenire più facilmente sui processi o introdurre nuove tecnologie, controllando gli impatti e le ricadute sulle aree di business.
Tutto questo è impossibile senza sviluppare una forte cultura, competenza e sensibilità anche sulle tematiche Dati, di conseguenza, come sempre, investiamo sulle persone e sulla loro capacità di muoversi agevolmente sul contesto.

Grazie a Mattia Gallegati, per la presenza e per l’aiuto nella stesura di questo articolo.

Con oltre 20 anni di esperienza come consulente nel settore dell'informatica, mi sono specializzato nel mondo affascinante della Data & Analytics. Mi piace esplorare e scoprire modi innovativi per valorizzare i dati aziendali trasformandoli in risorse preziose che guidano verso decisioni strategiche. A Imola Informatica penso di aver trovato l'ambiente giusto dove far crescere la mia passione lavorativa. La mia curiosità mi ha portato a immergermi nel mondo della Finanza Quantitativa dove unisco la mia competenza in Machine Learning alla finanza, analizzando i mercati e sviluppando strategie complesse attraverso modelli predittivi avanzati. La combinazione di tecnologia e finanza ha arricchito il mio percorso professionale e mi ha fornito una prospettiva unica sul potenziale trasformativo dei dati. Fuori dal lavoro, i miei interessi si spostano verso il divertimento e la scoperta. Appassionato giocatore di videogiochi, mi piace esplorare nuovi mondi, senza trascurare ciò che di bello offre anche questo: magari in compagnia del giusto piatto e del giusto vino.    Sono un grande fan del cinema, in particolare dei generi fantasy e fantascienza.   In sintesi, la mia vita è un viaggio continuo alla scoperta di nuove tecnologie, esperienze culturali ed emozioni, un percorso che mi ha portato a diventare il professionista che sono oggi.