Immaginate il “classico” corso universitario, con lezioni spesso monotone tenute da un professore alla 27esima edizione del corso di Ingegneria del software. Immaginate un centinaio di studenti assopiti su racconti di modelli iterativi, agili, scrum, l’analisi dei requisiti, la user experience, la progettazione del software, l’UML, i pattern, il project management, i test, la qualità ecc… ecc… Pensate a una materia che dovrebbe avere un taglio molto pratico e invece purtroppo avrà il suo epilogo in un esame che di pratico non ha assolutamente nulla, al netto di qualche autoreferenziale esperienza di progetto in laboratorio.
Si può fare di meglio? Come? Cosa serve?
Serve un docente moderno, autorevole, con buone capacità organizzative. Serve il supporto di aziende aperte, a cui piaccia mettersi a disposizione della didattica, con spirito proattivo e collaborativo.
