L’IT irrompe nel Life Science e nell’Healthcare

 

Quando mi occupo di progetti di ricerca e sviluppo provo una forte sensazione di ansia da produttività.

La sensazione è più o meno questa: tutti sanno che sto spendendo soldi e molti pensano che io li stia buttando via.

Un’ansia condivisa da tutti noi che ci occupiamo di innovazione, per cui cerchiamo di anticipare il più possibile i risultati o parte di essi. Ma soprattutto cerchiamo di trasmettere l’importanza di pensare sia al breve sia al lungo termine.

In vista del world bioprocessing summit 2021 ho fatto una riflessione sul progetto di laboratorio 4.0 a cui sto lavorando da oltre 3 anni con Achilles Vaccines, Sis-ter e Università di Siena.

Ho recuperato l’Hype Cycle for Life Science Research and Development di Gartner e ho cerchiato in verde le feature principali presenti anche nel nostro progetto.

Mi ha in parte sollevato vedere che molte di queste feature saranno mature in 5-10 anni e che altre in “soli” 2-5 anni.

Mi ha sollevato per due motivi:

  • Noi lavoriamo a questi temi dal 2018 e ci siamo già scontrati con i problemi pratici di realizzazione, per cui ora sappiamo quali sono le cose che allungano i tempi
  • Credo che potremmo arrivare alla realizzazione di buona parte di queste feature prima dei tempi attesi.

Questo ottimismo, che nell’innovazione è necessario e al contempo fuori luogo , deriva dal tanto lavoro svolto.

Tre anni fa grandi attori della Life Science e dell’Healthcare ci guardavano come se fossimo dei matti che vogliono andare sulla luna, mentre ora ci chiedono un consiglio su come recuperare il gap. Sicuramente ora guardano all’IT in modo diverso, ma l’integrazione di queste culture è difficile. Il livello di competenza di ciascuno è altissimo nel proprio campo, ma mancano un linguaggio comune, un modello comune di lavoro. E forse c’è anche un po’ di paura.

In queste aziende, i costi devono aumentare notevolmente e questo potrebbe causare una riduzione di budget in altre aree aziendali.

Se l’IT utilizza budget più importanti e soprattutto se si innesca nel core business, non possiamo più pensare di lasciare l’IT fuori dai tavoli di discussione importanti.

Questo aspetto diventa primario in relazione alle operazioni di fundraising. Insieme ai nostri partner, per esempio, siamo riusciti a ottenere diversi riconoscimenti in tal senso dal Ministero dello Sviluppo economico, ma anche dalle istituzioni Ue.

Io sono felice di aver incrociato sulla mia strada aziende come Achilles Vaccines che ci hanno creduto fin da subito. Ora dobbiamo lavorare in modo ancora più efficace per non perdere il vantaggio accumulato in questi 3 anni.

Svolgo attività di consulenza orientata alla trasformazione di processi e organizzazioni. In genere si tratta di progetti strategici, che servono al cliente per migliorare i servizi offerti, o a normalizzare situazioni non più gestibili con strumenti ordinari. I ruoli che ricopro sono trasversali rispetto alle strutture ufficiali, per creare un legame più diretto tra top management e gruppi di lavoro, e garantire il risultato. Promuovo nuove opportunità di business con i clienti e con le università. Collaboro al reclutamento e alla gestione del personale.