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Auto-organizzazione, Complessità, Complexity, Leadership, Management, Modelli Organizzativi, Organizzazione, Trasformazione
A tanti di noi piace il film Matrix. Le macchine che hanno controllo su tutto alla fine perdono questo loro potere. Un controllo così ben pianificato e così perfetto non ce la fa a impedire l’emergenza dell’umano che vuole scoprire e cambiare la sua realtà e si ribella contro il sistema che lo imprigiona.
Io credo che queste macchine intelligenti perdano perché pensano che l’umano è controllabile come sé stesse. È anche la situazione di tanti “capi” di oggi che ancora vogliono controllare la loro organizzazione aziendale come se fosse una macchina. Una macchina sofisticata, ingegnerizzata perfettamente per fornire prodotti perfetti.
Le macchine si possono controllare ma i sistemi viventi no. Le macchine sono prevedibili, hanno un insieme di funzioni e comportamenti limitati e di fatto se li conosciamo bene e se sono fatti bene, non ci sorprendono: sono gestibili, sono “sotto controllo”. Si può dire la stessa cosa di una persona che in continuo percepisce, pensa, agisce, cambia?
È da tempo che vogliamo che le organizzazioni siano flessibili e adattive come organismi viventi ma finora abbiamo saputo trattarle solo come macchine.
Abbiamo già cominciato ad analizzare il problema discutendone gli aspetti generali. In questo post scendiamo nel dettaglio: quale struttura potrebbe rendere un’organizzazione più flessibile e più adattabile?